
Sostenibilità su carta. Mappe e piante d’archivio per il futuro del territorio
Vigneti dal campo al documento
Dopo le Giornate Europee del Patrimonio 2022 in data 11 novembre p.v. a Potenza, presso l’Archivio di Stato, alle ore 16 avverrà la nuova presentazione della mostra Sostenibilità su carta. Mappe e piante d’archivio per il futuro del territorio, con il patrocinio dell’Istituto Geografico Militare nell’anniversario dei 150 anni dalla sua fondazione. Il tema indicato dalle Giornate (il Patrimonio Culturale e la Sostenibilità) e introdotto già con il precedente evento del 24 settembre u.s. ha un’integrazione.
Viti, vigneti e il paesaggio derivato, inseriti a pieno titolo nel Patrimonio Culturale dalla L. 238/2016, sono una componente plurimillenaria della civilità contadina lucana e fondanti dell’economia rurale.
I cicli delle piante e delle lavorazioni, nei secoli, hanno contribuito a uno sfruttamento virtuoso di superfici anche marginali e sono il simbolo di quella presenza costante del coltivatore sulla terra, che nel tempo ha consentito di governare i suoli, di trattare con rispetto la risorsa dell’acqua e di vedere nella prossimità di un bosco una giusta convivenza, percepita come tale senza capire quelle ragioni che oggi trovano una spiegazione e una giustificazione nell’aiuto che la biodiversità del bosco può dare per aiutare il vigneto ad affrontare le minacce biologiche all’integrità del frutto. Spiegazioni date talvolta troppo tardi, quando del bosco non rimane più traccia.
La mappa d’archivio è un fotogramma della storia di un appezzamento e di un territorio, dove la sensibilità di un agrimensore o un’esplicita richiesta della committenza hanno portato a fissare dati e dettagli altrimenti destinati alla perdita. Rendere partecipi gli altri, a distanza di secoli, di queste immagini complesse e vive è il primo passo di quella sostenibilità del Patrimonio che inizia con l’inclusione culturale.
L’Archivio di Stato, artefice della tutela e della conservazione di questi documenti, apre ancora una volta le porte con una mostra, lanciando l’invito a intraprendere tutti insieme questo cammino. La sostenibilità del Patrimonio è un messaggio prorompente che i documenti d’archivio, testimoni e vettori di esperienze passate, veicolano di continuo. La viticoltura è un argomento di richiamo e con questo evento l’Archivio si propone quale spazio culturale nel quale chiunque sia attivo nel settore in Basilicata (ma non solo) si senta rappresentato, possa incontrare i documenti e al tempo stesso portare la propria di esperienza, condividendo quell’idea espressa dall’articolo 1 della L. 238/2016 che la vite come il lavoro del viticoltore siano parti attive del Patrimonio Culturale.
L’ incontro dell’11 novembre avverrà con i rappresentanti del Consorzio di Tutela della DOC Terre dell’Alta Val d’Agri e si completerà con la presentazione e la degustazione dei vini tipici del loro settore della valle. Da diversi anni il Consorzio è attento al recupero della dimensione e della componente culturale dell’attività produttiva, perché base di ogni ricostruzione identitaria e parte integrante di qualunque azione di promozione e diffusione del vino. Altri ne possono seguire con tutte le realtà del comparto, singole, di gruppo o collettive. Ciascun evento è l’occasione per capire, apprezzare, condividere e diffondere il patrimonio unico di terra, storia e cultura della Basilicata, usando le mappe per ristabilire un contatto del presente con il passato e il vino come strumento per capire se stessi e migliorarsi.
Qualora tutto questo non lo si voglia, le mappe agrimensorie dei terreni, affiancate dall’immancabile stralcio delle carte dell’ITM (1875) nel quale sono state riportate le loro superfici e i relativi confini, offrono al visitatore un’occasione “da laboratorio”, per andare al di là della vista di una mappa quale schizzo decorativo e per imparare a concepirla come un disegno preciso del territorio, colto in un preciso momento storico che potrebbe aver lasciato traccia tangibile di sé anche oggi.